100 migranti dispersi al largo della Libia
Nota alla stampa
100 morti in mare: tragica prova dell’inadeguatezza delle politiche europee sulle migrazioni. Subito canali umanitari.
La situazione in Libia resta altamente instabile, nei centri di detenzione i migranti, esposti a violenze e abusi, rischiano la vita. Il tentativo di attraversare il mare per molti migranti è dunque l’unica possibilità di salvezza.Purtroppo come era prevedibile le trattative con la Libia e con i Paesi di transito anche se hanno ridotto rapidamente il numero degli arrivi non hanno cambiato nella sostanza fenomeni troppo complessi da essere risolti nell’immediato.
A prova di ciò i migranti continuano ad essere vittime del traffico di esseri umani senza un’alternativa legale che consenta l’arrivo in Europa in sicurezza.
Il Centro Astalli torna a chiedere a istituzioni nazionali e sovranazionali:
– l’attivazione immediata di vie legali che consentano a chi scappa da guerre e persecuzioni di giungere in Europa per chiedere protezione;
– di non fare accordi con Paesi terzi in cui non vengono rispettati i diritti umani e in cui non sia pienamente assicurato il rispetto del diritto d’asilo;
– di non ridurre lo sforzo di ricerca e soccorso delle imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, afferma: “la notizia di questi 100 migranti morti dovrebbe provocare indignazione e sgomento. Le politiche europee di chiusura mostrano ancora una volta la loro inadeguatezza nel gestire un fenomeno complesso come quello delle migrazioni. Umanità e lungimiranza guidino i governanti nel prendere decisioni che mettano al centro la persona e ispirino i cittadini ad aprirsi all’altro, in un ottica di promozione umana e solidarietà.