E’ nato “Nfaamaa”: il nuovo progetto di accoglienza diffusa in famiglia
Il Centro Astalli Catania è lieto di presentare un nuovo progetto di accoglienza diffusa in famiglia dal titolo: ”Nfaamaa” (“mio padre” in lingua mandeng)
Esso nasce da una storia come tante:
“Tanti anni fa, un allievo della scuola del Centro Astalli aveva bisogno di un alloggio per pochi giorni per recarsi presso l’ambasciata del proprio paese: il Pakistan. Così Mouqeet andando a Roma, capì che lì avrebbe potuto avere più opportunità di lavoro e rimase due anni a casa di Paolo, mio padre, che lo ospitò e lo accompagnò nel suo percorso d’integrazione. Qualche anno più tardi, dopo il trasferimento di mio padre a Catania, la stesso storia si è ripetuta con Omar, originario del Gambia, anche lui senza dimora dopo esser uscito dal CARA di Mineo. Omar accompagnò mio padre negli ultimi anni della sua vita finchè non ottenne i documenti, trovò un lavoro e si sposò“.
Queste esperienze virtuose, come quelle di tante altre persone (molti tra i volontari del Centro Astalli) che hanno aperto le porte delle proprie case a migranti e rifugiati accogliendoli come membri delle loro famiglie, hanno fatto sì che questo tipo di accoglienza diventasse un nuovo servizio del Centro Astalli Catania ODV.
Come funzionerà?
Il fulcro e punto di partenza sarà proprio lo sportello-ascolto del centro, attivo due volte a settimana presso i locali di Via Tezzano 71.
Le famiglie disponibili ad ospitare compileranno una scheda dopo aver parlato con i volontari, i quali verificheranno l’idoneità della stessa (se occorre con l’ausilio di figure professionali) e le motivazioni che le spingono ad accogliere l’ospite in casa propria.
La famiglia avrà il completo supporto del nostro centro dal punto di vista legale, medico e per qualunque altro tipo di necessità.
Le strutture di accoglienza del territorio che verranno a conoscenza di ragazzi/e in cerca di alloggio e che desiderano iniziare questa nuova esperienza di convivenza, potranno certamente segnalarlo o accompagnarli personalmente allo sportello.
Il servizio prevede un massimo di 10 famiglie e 10 ospiti.
A tal proposito, sono previsti diversi incontri (almeno quattro) :
– PRIMO INCONTRO: tra i volontari dello sportello ascolto e l’aspirante “ospite” (presso il Centro Astalli)
– SECONDO INCONTRO: tra i volontari e la famiglia o il singolo ospitante. In quella sede si inizierà il percorso formativo ed informativo a proposito dell’accoglienza.
– TERZO INCONTRO: con la famiglia e l’ospite al Centro Astalli in presenza dei volontari e di un eventuale mediatore culturale.
– ULTIMO INCONTRO: presso la casa che ospiterà il nuovo nucleo.
Durante il primo mese, la famiglia e il nuovo membro saranno costantemente seguiti dal centro: qualunque problema burocratico o d’inserimento sarà affrontato insieme.
La famiglia o il singolo che decideranno di intraprendere questo percorso, firmeranno una “carta di benvenuto reciproco” che fungerà da patto interno e stipula ideale del nuovo nucleo familiare.
Nel caso che la famiglia o l’ospite non si trovassero bene tra loro, potranno comunicarlo al Centro Astalli, il quale provvederà a trovare una seconda collocazione. Fino a quel momento l’ospite rimarrà in famiglia.
Il Centro Astalli s’impegna a mettere a disposizione del nuovo nucleo tutti i servizi per garantire un buon inserimento: dalla scuola d’italiano, allo sportello legale, sanitario e di orientamento al lavoro.
Referente del progetto: Francesca Di Giorgio